free jazz

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*Arlaune*
view post Posted on 13/7/2009, 21:59




Dunque.
Non è che ascolto mai free jazz, a dire il vero, anche se ho scoperto di recente che il mio compagno di gruppo è appassionato del genere, anche se da poco tempo; un chitarrista che suonava con me disse "ascolti free? Ecco perché sei fuori di testa" :D quando gli ho detto che in quel periodo ascoltavo Eric Dolphy... va beh

qualcosa dalla wiki:

Il free jazz è una forma di jazz nata tra New York e Chicago, nei primi anni '60, parallelamente al sorgere delle grandi battaglie razziali di Martin Luther King e, soprattutto, di Malcolm X: Black Power sarà sempre un marchio distintivo dei musicisti "Free". Ha rivestito e riveste, perciò, una grande valenza sociale.

Come indica il nome si tratta di un tipo di musica libera, completamente al di fuori degli schemi: uno dei limiti estremi raggiunti negli anni è stata la partitura per quintetto che prevedeva la libera improvvisazione[1] contemporanea, di tutti gli strumenti secondo l'estro del momento. I caratteri di novità di questo stile rispetto ai precedenti consistono nella frammentazione e irregolarità del ritmo e della metrica, nella atonalità che può arrivare fino al rumorismo, nell'assorbimento di tradizioni musicali provenienti da ogni parte del mondo (tanto che può essere considerato un antenato della World Music) e soprattutto nella tensione, intesa come intensità e liricità, che talvolta assume caratteri orgiastici e liberatori.


alcuni musicisti

* Art Ensemble of Chicago
* Muhal Richard Abrams
* Albert Ayler
* Gato Barbieri
* Paul Bley
* Anthony Braxton
* Don Cherry
* Ornette Coleman
* John Coltrane
* Masada
* John Zorn
* Bill Dixon
* Eric Dolphy
* Leroy Jenkins
* Roscoe Mitchell
* Sun Ra
* Pharoah Sanders
* Archie Shepp
* Cecil Taylor
* Peter Brotzman


che, per non ascoltare free, devo dire che li conosco tutti :blink:


e voi? che ne dite?
 
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view post Posted on 13/7/2009, 23:16
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Alt er Tabt

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Conosco John Zorn solo di nome (e ho apprezzato tantissimo l'azzeccata presenza di due suoi pezzi nella colonna sonora di Funny Games, che oltre a lui contiene solo opera). Gli altri credo di non averli neanche mai letti in giro, ascoltati ancora più improbabile.
 
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*Arlaune*
view post Posted on 14/7/2009, 09:46




beh ma infatti non è facile "sbattere il naso" in questi artisti, escluso forse John Zorn come dicevi tu, ma te li devi proprio andare a cercare.

vi metto questo "theme de yoyo" che non è proprio ostico da ascoltare, anzi.



anche questi li ho conosciuti tramite il mio collega e devo dire che mi interessa approfondire. Magari mi faccio passare qualcosa :rolleyes:
 
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Poet Dreamer
view post Posted on 15/7/2009, 22:30




Ecco,il free jazz è uno di quei generi che non ho mai approfondito anche se buona parte degli artsiti della lista li conosco di fama,e di qualcuno sentito qualcosa l volo ma non abbastanza per capirne di più.Mi riservo comunque di metter tuto in lista delle cose da recuperare e approfondire.Sun Ra però me lo ricordo in una trasmissione tv di una trentina d'anni fa,credo in un programma di Arbore,e rimasi così @_@
 
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*Arlaune*
view post Posted on 15/7/2009, 22:35




ah beh se era Arbore ci credo, lui faceva trasmissioni bellissime e invitava il mondo. Ricordo DOC ("alle tre su rai due") negli anni 80, e una volta vidi Chet Baker, ma non capii niente perché avrò avuto 10 anni forse.
Quindi non mi stupisce che invitò Sun Ra.
Un mio amico sassofonista mi disse che anni fa andò ad un concerto di Sun Ra con l'orchestra e nel primo pezzo, mentre la band suonava, lui uscì sul palco reggendo a braccia alte un disco dorato bello grande. E rimase tutto il pezzo così.
Ricordo il sassofonista che diceva ancora stupito "E QUELLO ERA UN PEZZO! Uno che regge un disco dorato, ERA UN PEZZO!". :)


 
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Poet Dreamer
view post Posted on 15/7/2009, 22:40




Ahh sì DOC lo ricordo,ma la trasmissione che ricordo io era L'altra domenica,ma si parla del 1978 o giù di lì..e facevano vedere spezzoni di concerti da tutto il mondo,compreso appunto il Sun Ra
 
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*Arlaune*
view post Posted on 16/7/2009, 13:47




ah beh allora, no, "l'altra domenica" la ricordo solo di nome, perché nel 78 ero come dire piccola :)
In seguito c'è stato Red Ronnie negli anni 90 che aveva proposto una cosa simile su Video Music, si intitolava Roxy Bar, e c'era anche Help di pomeriggio. Ospitavano anche jazzisti, ho riempito videocassette intere :D che figata. Adesso non si fa più un tubazzo. Meno male che c'è internet.
 
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*Arlaune*
view post Posted on 16/7/2009, 21:51




Oh, visto che si parla di Sun Ra, sono andata a cercarmi qualcosa. Qualche info la sapevo già, a proposito della sua stravaganza quando diceva che lui veniva da Saturno... ma dopotutto è il solito discorso, quando uno è pazzo e quando non lo è? Di certo la sua musica è un tantino pazza... quel poco che ho ascoltato non mi riesce tanto di capirlo. Comunque, ecco due righe su Sun Ra prese dalla Wikipedia:

Sun Ra (nato come Herman Poole Blount, dal 1952 Le Sony'r Ra) (Birmingham (Alabama), 22 maggio 1914 – Birmingham (Alabama), 30 maggio 1993) è stato un pianista, compositore e poeta statunitense, fra le figure più controverse del jazz moderno, conosciuto per la sua "filosofia cosmica" e per le sue teorie sull'universo e sulla sua stessa vita.

curiosa la sua biografia, che mi affascina proprio perché è bizzarra, anche se con la musica centra poco.

Per molto tempo le notizie sulla sua vita furono frammentarie e contraddittorie, in quanto lui stesso ha affermato di non essere originario di un luogo sulla terra ma di appartenere alla "razza degli angeli" e di provenire da Saturno. La sua filosofia era incentrata sulla pace ed è stata denominata "afrofuturismo", in quanto sosteneva la provenienza della gente afro-americana da un altro mondo e conteneva concetti tratti da diverse correnti di pensiero (rosacrocianesimo, pensiero cabalistico, religione egizia e liberazionismo afro-americano). Il suo stesso nome è composto da "sun" (sole in inglese) e "Ra" (il dio egizio del Sole). Durante la sua vita ebbe però anche diversi altri nomi, fra i quali Le Sonra e Sonny Lee. Secondo fonti biografiche[1] nacque in Alabama e da subito fu un pianista molto dotato. Influenzato dalle musiche di Duke Ellington e di Fats Waller e dallo stile stride dopo aver frequentato le scuole nel suo stato, cominciò una carriera semi-professionale a partire dal 1934. A causa della sua misantropia e del suo carattere introverso, non ebbe mai strette amicizie con altri colleghi, cosa che gli fu utile per mantenere un alone di leggenda attorno alla sua figura. La sua volontà di rimanere un personaggio ambiguo e indefinito era definita anche dal suo orientamento asessuale.

decisamente più interessante la parte musicale

L'"Arkestra"

Dopo essersi spostato nel 1946 a Chicago, lavorò per un primo tempo con l'ormai decaduto Fletcher Henderson (che pur tuttavia era uno degli idoli di Sun Ra) e poi in un trio (1948) con Coleman Hawkins e Stuff Smith. Fu nel 1952 che cambiò definitivamente il suo nome legale in Le Sony'r Ra e cominciò a usare il suo pseudonimo di Sun Ra, organizzando un gruppo tutto suo di cui facevano parte artisti emergenti come James Spaulding, che in seguito sarebbe diventato famoso al fianco di Freddie Hubbard. Questo gruppo prese il nome di "Arkestra" che, a partire dalla fine degli anni '50, cominciò ad avere anche un particolare modo di presentarsi, facendo uso di vestiti che rassomigliavano quelli degli antichi egizi. L'organico dell'Arkestra non fu mai stabile, così come non lo fu il suo nome che cambiò diverse volte in Solar Arkestra, Myth Science Arkestra, Astro Infinity Arkestra. Per tutti gli anni '60 l'Arkestra si evolse in un gruppo che comprendeva 30-40 artisti, compresi ballerini, mangiatori di fuoco e, ovviamente musicisti. Nell'epoca del fenomeno hippie e della psichedelia molti musicisti, fra i quali anche i Grateful Dead, rimasero sbalorditi e vennero anche influenzati dalle sonorità mistiche dell'Arkestra e di Sun Ra. Nel 1971 Sun Ra tenne un corso presso l'università della California, a Berkeley, trasmettendo insegnamenti che provenivano da diverse corrente filosofiche: vi erano presenti scritti di Madame Blavatsky, Henry Dumas, dal Libro dei morti e su argomenti quali i geroglifici egizi e il folklore afro-americano.

Per tutti gli anni '70 e '80, pur essendo un artista di nicchia, continuò a suonare spostandosi da arrangiamenti completamente free-jazz al revival ellingtoniano al bop, collaborando con artisti come Philly Joe Jones, Richard Davis, Jack DeJohnette, Lester Bowie, Don Cherry, Archie Shepp, Pharoah Sanders, Clifford Jarvis e molti altri. Sebbene affetto da problemi circolatori continuò ad esibirsi fino agli anni '90, aprendo anche alcuni concerti del gruppo newyorchese Sonic Youth. Colpito da diversi infarti si spense nel 1993

Stile

Influenzato fin da giovane dalla musica dell'era swing, nelle sue composizioni si sentono gli echi di artisti come Count Basie e Ahmad Jamal, ritmi e armonie che si avvicinano a volte al boogie woogie, per avvicinarsi paradossalmente alla musica dell'ultimo John Coltrane e ai fraseggi bruschi e sfuggenti di Thelonius Monk. Sun Ra fu influenzato anche dalla musica classica, definendo come suoi compositori preferiti Chopin, Rachmaninov, Schoenberg e Shostakovich. Fu un pioniere delle nuove sonorità dovute alla musica elettrica, sperimentando, fra i primi, le potenzialità del synthesizer e delle tastiere elettroniche (come il Yamaha DX7) al posto del pianoforte: fu il primo a usare il Minimoog a partire dal 1969. La sua filosofia influenzò fra gli altri gli MC5, Daevid Allen, i Lightning Bolt ecc. La particolarità della sua Arkestra (che è tuttora in attività, diretta dal sassofonista Marshall Allen) lo fece essere presente anche in due film: fra cui A Joyful Noise (1980) e Space Is the Place del 1974. Con quest'orchestra registrò più di 200 dischi, la maggior parte dei quali con l'etichetta da lui fondata, la "Saturn".


discografia parziale

questo è un link carino Sun Ra for Dummies

ammetto di non aver mai ascoltato a fondo nessuno dei dischi consigliati,ma, visto che lui non era soltanto il personaggio kitch che sembra ma uno tosto che conosceva il jazz alla perfezione, chi sono io per sottrarmi dall'ascoltare i suoi dischi? ;)

questa fotina è carina davvero, anche se qui lui mi sembra triste (la solita sentimentalona io...)
image
 
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Poet Dreamer
view post Posted on 16/7/2009, 21:59




La bio su wiki l'ho letta anch'io qualche giorno fa e ha incuriosito anche me..ovviamente aspetto la pusher di fiducia per sentire qualcosa :D
 
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*Arlaune*
view post Posted on 16/7/2009, 22:01




mah devo prima procurarmi qualcosa. Anni fa avevo l'enciclopedia "jazz e dintorni " (ce l'ho ben ancora) e c'era qualcosa su Sun Ra, ma non ricordo su che disco :D devo andare a controllare e poi ti so dire. Intanto procuro la discografia essenziale che mette nel secondo link "Sun Ra for Dummies"
 
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*Arlaune*
view post Posted on 24/8/2009, 20:24




allora
siccome il jazz è una droga, decido di drogarmi pesantemente :D
quando per motivi vari posso ascoltare poco jazz, ecco che mi serve roba pesante. E mi voglio dare per un po' al free. Riprendo tutti i dischi di free che ho (pochi: Free Jazz di Ornette Coleman, quel poco di Coltrane che ha fatto e due dischi di Dolphy) e ne metto su altri. In questo momento sto ascoltando Albert Ayler ("The Copenhagen Tapes", sono chicchette che mi passa il mio pusher) e .. @_@ beh... ho voluto il free? Ora me lo becco :sisi: C'è lui che fa gran casino col sax e sotto, non riesco a capire quale strumento, produce una sorta di suono ululato che pare un fantasma °_°
va beh. Son cose che vanno prese a piccole dosi. Giusto per farsi del male.
Sono incuriosita da Ayler perché il mio pusher per un periodo era a casa in malattia, con la schiena spezzata da un'ernia povera stella e mi ha scritto un sms la sera dicendo "Oggi grande giornata di riposo, e Albert Ayler a tutta".
...
ora: se stai male, meglio evitare Ayler.

(anche se una volta che ero molto febbricitante ascoltai "Escalator over the Hill" di Carla Bley che non è propriamente free, ma parecchio fumato lo è comunque...)

Da domani faccio la torretta di cd free. E poi chiedo al mio pusher se mi illumina di avant garde. So che lui la sta ascoltando tanto e io sono più curiosa di un Mungo Cungo curioso sicché...

:D
 
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Poet Dreamer
view post Posted on 24/8/2009, 21:11




Ho ascoltato una traccia di Ayler..
commento
SPOILER (click to view)
@_@
 
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*Arlaune*
view post Posted on 25/8/2009, 10:45




si è duretto
ma mi affascina da morire. :D
e persevero. Sullo scaffalino in alto a sinistra prima portina dell'armadio stagionale (ho dischi anche in cucina a momenti) ho fatto lo scaffalino "Free Jazz". Per ora ha solo 4 dischi, ma vedi come si moltiplicheranno stile fermenti lattici :sisi:
 
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Poet Dreamer
view post Posted on 26/8/2009, 21:46




Allora,dopo avere riascoltato il brano di Ayler(per intero stavolta,anche se devo abituarmi bene a questo tipo di jazz)pongo(o das,come preferisce :D )una domanda,che magari è insulsa,alla Ver:

Ma è sufficiente suonare gli strumenti a scasazzo,atonalmente,ululanti e a ritmi(penso)irregolari per fare free jazz?
Cioè,se quattro(in questo caso)persone senza cognizione alcuna di musica si mettono a suonare a random si possono considerare "suonatori di free jazz",oppure ci vuole comunque una capacità e una padronanza dello strumento anche per suonare musica apparentemente senza senso?
Lo so è una domanda idiota,ma è una curiosità troppo forte ;)
 
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*Arlaune*
view post Posted on 27/8/2009, 08:56




certo che è una domanda idiota :D ti perdono solo perché mi mandi pacchi di tigelle a casa :sisi:

il free jazz non è scasazzo. Non è neanche tanto free alla fin della fiera.
Devi saper suonare il tuo strumento, tanto per cominciare. E' una conditio sine qua non. Dopodiché ci sono vari modi per suonare il free. Nel mio piccolo (e guarda che ne so poco, ma MOLTO POCO) quelle due volte che ho suonato free per divertirmi con persone che ne sapevano più di me, abbiamo creato ad esempio un riff melodico su cui poi ognuno esprimeva la propria idea, sia melodica, che armonica che ritmica; da noi funzionava anche una sorta di "palla che rimbalza", ossia uno (es il sax) suonava una frase, il pianista la prendeva e la rimodellava (stile pongo, vedi sopra :D ) e la trasformava e via di citazioni, per poi ogni tanto tornare "a casa" nella linea melodica (o quel che è) prestabilita prima di partire. Questo è un modo. Ma probabilmente ce ne sono molti altri.
Devo farmi spiegare meglio queste cose dal mio flautista, che ne sa a pacchi :sisi:
 
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52 replies since 13/7/2009, 21:59   334 views
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